17 Settembre 2025, di Barbara Weisz
Nel tradizionale discorso sullo Stato dell’Unione pronunciato davanti al Parlamento UE, la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen ha insistito sulla necessità di difendere i valori fondanti dell’Unione Europea, inserendosi nel solco individuato dai due rapporti dello corso anno di Mario Draghi ed Enrico Letta.
Parlando di tecnologie, Intelligenza Artificiale, industria pulita e Green Deal, ha ripercorso molte delle misure messe in campo o annunciate negli ultimi anni annunciando anche alcune novità, come l’allentamento dei target che impongono lo stop nel 2035 alla vendita di nuovi veicoli ad alimentazione tradizionale ed il nuovo piano per le citycar elettriche Made in Europe. Annunciata anche una nuova politica sull’acciaio, con uno strumento destinato a sostituire le attuali misure.
Focus anche in merito all’accordo sui dazi Usa al 15%, definendo il migliore possibile in un clima di guerra commerciale.
Flessibilità sulle auto green e progetto e-car
Partiamo dall’auto, settore in crisi ma che continua a rappresentare milioni di posti di lavoro. E sul quale sono stati fatti importanti annunci. «Qualche mese fa abbiamo concesso più flessibilità per raggiungere gli obiettivi settoriali per il 2025: sta funzionando», esordisce Von der Leyen. Il riferimento è alla normativa europea che prevede lo stop alla vendita di auto a benzina o diesel dal 2035, con obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni per le case automobilistiche. Quest’ultimo vincolo è stato allentato nei mesi scorsi. La presidente UE annuncia altre due misure: «per quanto riguarda la neutralità tecnologica, stiamo preparando il riesame del 2035». Non ci sono altri dettagli, per cui non è chiaro in cosa potrà consistere questo cambiamento. In secondo luogo, «proporremo all’industria di collaborare a un’iniziativa su auto di piccole dimensioni a prezzi contenuti». Si tratta di un piano per la produzione die-car, dove la “e” sta per ecologica, economica, europea.
Meno burocrazia per le imprese
In generale, l’Europa si pone l’obiettivo di agevolare l’attività imprenditoriale, e questo significa anche ridurre la burocrazia. Le proposte della Commissione UE fin qui presentate prevedono «una riduzione dei costi burocratici per otto miliardi di euro all’anno». In vista ci sono nuovi pacchetti Omnibus, che si concentreranno sul settore militare e sul digitale.
La presidente dell’esecutivo comunitario ha dedicato anche un capitolo alla formazione del mercato unico. «Come evidenziato nella relazione Letta, il mercato unico rimane principalmente incompleto in tre settori: servizi finanziari, energia e telecomunicazioni», rileva. Cita le stime del FMI in base alle quali gli ostacoli interni equivalgono a tariffe del 45% sulle merci e del 110% sui servizi. E infine propone una roadmap precisa: «presenteremo una tabella di marcia per il mercato unico da qui al 2028, che riguarderà i capitali, i servizi, il settore energetico, le telecomunicazioni, il 28° regime e la quinta libertà per la circolazione della conoscenza e dell’innovazione».
Misure per startup innovative
Von der Leyen ha sottolineato il lavoro che la Commissione sta facendo sul 28esimo regime per startup e imprese innovative, volto a creare un contesto uniforme in tutta Europa. Annunciata la creazione del Fondo Scaleup Europe,per favorire il finanziamento e l’accesso ai capitali di nuove imprese magari concentrate su settori strategici, come la fisica quantistica, l’IA o le biotecnologie. Il Fondo prevede che la Commissione collabori con gli investitori privati, avrà «una dotazione di diversi miliardi di euro», e «contribuirà a realizzare ingenti investimenti in imprese giovani e in rapida crescita che operano in settori tecnologici critici».
Investimenti in intelligenza artificiale
Queste iniziative sosterranno anche il necessario salto tecnologico di cui l’Europa ha bisogno: «per assicurare la nostra indipendenza futura è essenziale istituire un’IA europea, che contribuirà a potenziare le nostre industrie e le nostre società, dall’assistenza sanitaria alla difesa». Le iniziative in cantiere o in corso di implementazione: l’atto legislativo sullo sviluppo del cloud e dell’IA, lo spazio di sperimentazione per la quantistica (Quantum Sandbox), gli investimenti nelle giga-fabbriche di IA europee.
Industria pulita e nuovo strumento per l’acciaio
La Commissione UE continua poi a spingere sul patto per l’industria pulita, impegnandosi ad accelerarne l’attuazione. «Vareremo un pacchetto di sostegno per le batterie (Battery Booster). Il pacchetto metterà a disposizione 1,8 miliardi di euro di equity per potenziare la produzione in Europa». Per stimolare la domanda di leadership industriale europea nelle tecnologie pulite, «introdurremo negli appalti pubblici un criterio relativo al Made in Europe». Nell’ambito degli investimenti in infrastrutture del Global Gateway, «offriamo ai partner forti incentivi per comprare europeo». C’è anche un annuncio che riguarda invece il settore dell’acciaio: «la Commissione proporrà un nuovo strumento commerciale a lungo termine che si sostituirà alle misure di salvaguardia sull’acciaio, ormai prossime alla scadenza».
Economia circolare ed energia
Tecnologia pulita e industria pulita significa anche economia circolare, innanzitutto per favorire l’approvvigionamento di materie prime senza doversi rivolgersi all’estero. «Dobbiamo avanzare più spediti con l’atto legislativo sull’economia circolare e procedere nei settori che sono pronti». Ad esempio, la Commissione proporrà «un atto su un acceleratore industriale per i settori e le tecnologie chiave strategici».
Sull’energia, Von Der Leyen sottolinea innanzitutto che «oltre il 70% della nostra energia elettrica proviene da fonti a basse emissioni di anidride carbonica. Siamo leader mondiali per numero di brevetti di tecnologie pulite, davanti agli Stati Uniti e testa a testa con la Cina». E «in termini di capitale di rischio stiamo recuperando terreno rispetto agli Stati Uniti e siamo in netto vantaggio sulla Cina». Conclusione: «siamo decisamente sulla buona strada per centrare l’obiettivo di ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030». Ma bisogna proseguire nella produzione di energia pulita, e investire sull’energia nucleare per assicurare la stabilità della rete. Fra le misure in vista, «un nuovo pacchetto sulle reti per rinforzare l’infrastruttura di rete e accelerare l’iter autorizzativo», una nuova iniziativa sulleautostrade energetiche, l’abbattimento di otto punti critici di congestione nelle infrastrutture individuati, dallo stretto di Øresund al canale di Sicilia».
Politiche per agricoltura e industria alimentare
Altro settore al centro di iniziative di politica economica comune, il food. Qui, la presidente UE annuncia iniziative a favore degli agricoltori, perché possano vendere a prezzo equo i propri prodotti. L’idea è di intervenire contro pratiche commerciali sleali, e di incrementare il bilancio destinato alla promozione dei prodotti alimentari europei, con una nuova campagna “Buy European food“.
Più risorse per l’informazione
Sui media: «intendiamo avviare un nuovo programma per la resilienza dei media (Media Resilience Programme), che sosterrà il giornalismo indipendente e l’alfabetizzazione mediatica», aumentando le risorse destinate all’informazine nel bilancio europeo e stimolando anche il capitale azionario privato con l’obiettivo di sostenere i media indipendenti e locali.
Difesa dell’accordo sui dazi USA
Infine, i dazi USA. Von Der Leyen esplicita la propria totale contrarietà alle barriere doganali, ma insiste nel difendere l’accordo sui dazi al 15%, perché «garantisce una stabilità cruciale nelle nostre relazioni con gli Stati Uniti in un periodo di grave insicurezza globale». Ora però bisogna intensificare gli sforzi per diversificare i mercati di destinazione delle merci europee: dopo le recenti intese bilaterali con Messico e Mercosur, entro fine anno sarà ultimato l’accordo con l’India.